Questa immagine è tratta dal libro "Il fotografo" di Emmanuel Guibert – Didier Lefèvre – Frédéric Lemercier nel quale fotografia e fumetto si incontrano per narrare l’avventuroso viaggio di un fotoreporter al seguito di Medici Senza Frontiere in Afghanistan.
La copertina del libro "Quand j'étais photographe" ("Quando ero fotgrafo") scritto da Nadar, utilizza una sua stessa fotografia intitolata: "Autoritratto in aerostato".
Quest'immagine fa parte di un opera artistica intitolata "Mao", nella quale Andy Warhol nel 1972 ritrae Mao Zedong, intervenendo sul ritratto fotografico alterandone i colori e riproponendoli in serie (serigrafia), con una tecnica ripetitiva simile a quella della pubblicità.
Molti sono gli scrittori che intrecciano la fotografia con la loro vena letteraria, e in alcuni casi con la loro vita stessa; tra i piu' celebri si possono citare Edgar Allan Poe, Charles Baudelaire, Lewis Carroll, Luigi Pirandello, Marcel Proust, Jacques Prévert, Virginia Woolf, Giovanni Verga, Paul Verlaine, Arthur Conan Doyle, Franz Kafka e molti altri ancora. Qui vengo presi in esame con maggior precisione Emile Zola e Giovanni Verga.
Propongo qui una citazione di Marcel Proust "La fotografia acquista un po' della dignità che le manca quando cessa di essere una riproduzione della realtà e ci mostra cose che non esistono più", tratta da "All' ombra dei fanciulle in fiore", secondo volume della sua opera "Alla ricerca del tempo perduto". "Ogni dio crea a sua immagine e somiglianza, e altrettanto fanno i pittori. Soltanto i fotografi confezionano doppioni della natura", e' un'altra citazione letteraria di Guillaume Apollinaire, poeta francese.
La parola fotografia ha origine da due parole greche, foto (phos) e grafia (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (foto). Infatti, la fotografia è un procedimento ottico, meccanico e chimico mediante il quale si ottengono immagini prodotte dalla variazione di luce su determinate sostanze. Il nome si deve all’astronomo e scienziato tedesco Sir John F. W. Herschel che, dilettandosi di filologia, propose il nome fotografia in sostituzione dell’espressione un po’ pesante di “disegno fotografico”.